Scritto nelle ossa di Simon Beckett

Scritto nelle ossa di Simon Beckett

Gli scrittori leggono? Decisamente dovrebbero. Giancarlo Ibba ci racconta le sue impressioni in merito al libro Scritto nelle ossa di Simon Beckett

di Giancarlo Ibba

Il romanzo di Simon Beckett, “Scritto nelle ossa” (2009), è la seconda storia della saga del dottor David Hunter (personaggio che ha esordito, brillantemente, nel libro “La chimica della morte”, del 2007), antropologo forense inglese, alle prese con complicati casi di omicidio.

Se vi piacciono le storie d’investigazione corredate da parecchi dettagli tecnici e ambientazioni particolareggiate, Simon Beckett è lo scrittore che fa per voi. Pur trattando argomenti simili e avendo due protagonisti di diverso genere sessuale, ma con uguale mestiere, ritengo la prosa di Beckett migliore di quella di Kathy Reichs. Quest’ultima mi piace molto per come struttura la trama, ma ha uno stile più asciutto e basilare, mentre Beckett è un romanziere maggiormente dotato dal punto di vista letterario.

Un po’ di trama

Un cadavere incenerito, del quale restano però misteriosamente intatti una mano e i piedi. Questo l’enigma che si trova davanti il dottor David Hunter quando raggiunge un cottage isolato su una sperduta isola delle Ebridi Esterne. Sembra un caso da manuale dell’inspiegabile fenomeno di autocombustione spontanea, ma Hunter è deciso a non cedere alle tentazioni del paranormale. La sua caparbia volontà di non chiudere il caso scatena una spirale di delitti che sconvolge la vita sonnolenta della comunità di pescatori, mentre una tempesta di violenza inaudita la isola dal resto del mondo per una lunga, fatidica settimana. Con l’aiuto di un ispettore in pensione e di un sergente di polizia alcolizzato, David Hunter dovrà portare alla luce gli oscuri segreti dei personaggi più in vista dell’isola, mettendo insieme le tessere insanguinate di un puzzle intricato e perverso, nel quale nessuno è quello che sembra. Un agghiacciante intreccio di ricatti a sfondo sessuale, efferate vendette e scienza forense. (Tratto da Amazon)

Torniamo a noi

In questo romanzo, ambientato appunto su una piccola isola delle Ebridi esterne (Scozia), spazzata dalle tempeste del mare del Nord, l’autore ha modo di sfoggiare il suo talento narrativo, costruendo una vicenda torbida, piena di svolte e azione. L’isolamento, il clima e la claustrofobia dei luoghi, contribuiscono a creare, in modo significativo, l’atmosfera cupa di questo giallo.

Anzi, direi che è la cosa che mi è piaciuta di più. Stimolando la mia curiosità e costringendomi quasi a documentarmi su queste località poco conosciute, seppur affascinanti dal punto di vista antropologico e naturalistico. Interessante, in modo particolare, la tragica vicenda dell’isola abbandonata di Saint Kilda (in realtà trattasi di un minuscolo arcipelago), alla quale l’autore si è ispirato abbondantemente per costruire la suggestiva location fittizia di questo romanzo, l’isola di Runa, disseminata di antiche vestigia, dolmen e tumuli.

Qualche immagine tratta dal web

Ma la storia non ha nulla di mistico, tutt’altro, mantenendosi invece cruda e realistica fino alla fine. In questo scenario, oltre al dottor Hunter (uomo tormentato e dal tragico passato, come vuole la tradizione di questo genere letterario), si muovono numerosi personaggi, tutti ben caratterizzati e dalle motivazioni credibili. È stato divertente leggere questo libro cercando di associare i vari personaggi alle facce di attori anglosassoni famosi. In particolare, io mi sono immaginato l’ex ispettore in pensione Brody con le fattezze di uno Sean Connery alla fine degli anni ’80. Detto ciò, si tratta di un buon giallo, ricco di colpi di scena, sequenze macabre e senza momenti calanti. Uno di quelli che si fa fatica a mettere giù la sera, anche se si è molto stanchi. Lo consiglio.

 

 

Il Futuro corre con gli Stivali delle Sette Leghe

Il Futuro corre con gli Stivali delle Sette Leghe

Fantascienza, genere letterario, estesosi poi al cinema, in cui l’elemento narrativo si fonda su ipotesi o intuizioni di carattere più o meno plausibilmente scientifico e si sviluppa in una mescolanza di fantasia e scienza (cit. Treccani). Ebbene, la fantascienza di ieri quanto ha indovinato del nostro mondo odierno?

di Bruno Bruni

Quando ero bambino, (Mille anni fa, al tempo delle fiabe dei fratelli Grimm) i grandi intorno a me amavano dire frasi tipo: “Nel Duemila mangeremo solo pillole”. Lo dicevano scuotendo la testa, come mio nonno e mia madre, di solito mentre eravamo tutti a tavola, magari a Natale, mangiando gli agnolotti fatti in casa in porzioni industriali da mia nonna.

A me l’idea delle pillole non sembrava molto soddisfacente e, per consolarmi, prendevo sempre una seconda (o terza) porzione di agnolotti alla Piemontese. Mi piaceva di più quando, nei giornali per ragazzi, come Topolino o L’intrepido, che io divoravo avidamente, comparivano ogni tanto storie di fantascienza dove le città del futuro erano raffigurate con enormi torri di vetro, le automobili volavano e la gente indossava strani vestiti aderenti e all’apparenza poco comodi. Un poco più grande, poi, ho cominciato a vedere i film di fantascienza, quelli con effetti speciali da parrocchia, con mostri spaziali di cartone e Robot di un goffo da far ridere anche i sassi.

La vera Fantascienza

Ma il meglio, ovviamente, è venuto al tempo dell’adolescenza con “Urania” e “Galassia” (Gli anzianotti se le ricordano, i più giovani magari le hanno viste sulle bancarelle dell’usato). Lì ho cominciato a leggere vera Fantascienza, le Space Opera con le Guerre Spaziali (quelle che hanno ispirato Lucas) e le storie a sfondo sociologico, dove il Futuro era sempre un presente distopico e lugubre, con dittature feroci ed eroi problematici in ribellione contro l’Ordine Costituito. Il meglio, per me, erano però le Saghe Spaziali, alla Asimov, alla Simak. In queste il futuro era lontanissimo, i continenti della vecchia Terra erano sostituiti dai sistemi solari di galassie lontane e la navi solcavano, a velocità superiore a quella della luce, distanze immense. Col senno del poi, anche quelle storie spesso rifacevano, in chiave futuristica, la vecchia Storia terrestre, con Regni, e Imperi, e rivolte  (Sempre Lucas e il suo Impero…).

Si dice spesso che gli scrittori di SF (Sci-Fi ovvero science fiction) a volte anticipano i tempi, come una sorta di veggenti che scrutano nelle ombre del domani e, a volte, ci azzeccano. A volte ci hanno azzeccato davvero e, spesso… purtroppo non tanto. Il Futuro si è dimostrato molto più infido, molto più traditore.

La fantascienza di ieri quanto ha indovinato del nostro mondo odierno?

Il Duemila è arrivato, è passato. Le auto non volano e sono sempre più intasate negli ingorghi, anche se ultimamente tentano di guidarsi da sole; non mangiamo pillole, per fortuna, ma nel cibo troviamo molti pesticidi e additivi chimici. Non ci sono per adesso Imperi, tipo quello Romano trasferito nello spazio, anche se i Sicari del Terrore somigliano molto ai mostri ottusi e feroci venuti dallo Spazio Profondo (questi purtroppo sono nati qui, tra noi, sono roba fatta in casa…). Sopratutto non voliamo alla velocità della luce ed il viaggetto più lungo è stato in realtà misero, solo fino alla vicinissima Luna.

Però, le Sonde Spaziali sono arrivate oltre Plutone, e non è poco, e gli Astrofisici scrutano lontano, in cose davvero oscure e inquietanti, come i Buchi neri e le Pulsar…

Eppure, le sorprese sono arrivate, e grosse, enormi. Mi avessero detto, mille anni fa, quando ero ragazzo, che un giorno saremmo entrati in un non-luogo chiamato Internet, una sorta di Altrove che unisce tutti gli Umani di questo vecchio pianeta, che avrei usato macchine che mi avrebbero collegato alla mia Banca e, in pochi secondi, a persone che vivono in altri continenti; che avrei perfino pagato le tasse senza uscire di casa (cosa di cui nessuno sentiva la mancanza…); che avrei trovato riuniti nello stesso luogo virtuale (ma allora lo avrebbero definito ”Irreale”) foto di teneri gattini e di cagnolini allegri, di auto di lusso e di ragazze di lusso, di tette nude e di culi nudi (maschili e femminili), gossip sui divi e notizie di cronaca nera, brani di poesie e invettive politiche, tramonti e mari in tempesta, dive Pop per adolescenti e adolescenti zampillanti tristezze (maschi e femmine), aspiranti poeti, aspiranti scrittori, aspiranti fotografi…

Mi avessero detto tutto questo avrei riso, riso fino alle lacrime. E non ci avrei creduto neppure per un secondo. Invece… E domani? Cosa avverrà, domani? Non siete curiosi, e magari anche un poco preoccupati, come me?

Ciao Andrea

Ciao AndreaIl giorno 3 dicembre 2018 è venuto a mancare Andrea Leonelli. Per quanto mi sia difficile scriverlo, questo articolo è doveroso nei confronti di un autore EEE che ha saputo regalare ai propri lettori e alle persone che lo apprezzavano un mondo fatto di parole, di sogni ed emozioni.

Non era solo un poeta e uno scrittore, era soprattutto un uomo estremamente sensibile, pervaso di quella umanità così difficile da trovare nelle persone al giorno d’oggi. Andrea ha fatto tanto, per tutti noi. Per EEE e per molti dei suoi autori, ma non solo. Era sempre presente nel cercare di dare una mano, un consiglio utile, risolvere un problema e confortare chi, in un particolare momento della vita, aveva bisogno di calore e amicizia.

La sua perdita crea un grande vuoto, un vuoto che riecheggia fra pareti stinte e corridoi bui, producendo un silenzio difficile da ignorare. E Andrea non lo avrebbe voluto, non avrebbe gradito questo silenzio, non con il suo carattere e con la sua visione della vita.

Per questo motivo sto scrivendo questo articolo, per mantenere vivida la sua essenza e per ricordare a tutti noi che Domani ci sarà tempo, ce ne sarà sempre, a prescindere… anche per chi resta e che si ritrova a dover lenire ferite inguaribili.

E chi meglio di lui, e dei suoi versi, può degnamente concludere questo scritto? Vi lascio, dunque, ad alcune poesie tratte dai suoi libri.

Ciao Andrea #unodiEEE

 

Unico binario

Col passato come unico binario

seguo la strada che mi conduce

avanti

lontano dai vecchi

verso nuovi errori.

Esperienze vissute

da vivere

da rivivere

nella mente

rimediare il passato

correggere il futuro

vivere il presente

come unico tempo esistente.

Andrea Leonelli. La selezione colpevole

 

Liquefare l’assoluto

Esiste un angolo

fra percezione ed esperienza,

un pertugio

di intimo sublime,

una sacca

fra l’apparire e il vivere,

il sentire e l’essere.

Quel posto solo mio

in cui vivere dentro,

pensare,

provare,

liquefare l’assoluto in effimero,

trastullarsi con l’infinito.

Andrea Leonelli. Consumando i giorni con sguardi diversi

 

Cantando il silenzio

A mani vuote

stringo un ricordo,

un vuoto circondato dal nulla.

Con gli occhi spenti

fisso un futuro

perduto nella nebbia,

cantando il silenzio

a voce muta.

Attendo

che perle di minuti

sgranate come un rosario

cadano perse

nella memoria di ieri.

Andrea Leonelli. Crepuscoli di Luce

 

Voltandosi

Brucia con luce intensa

e intanto pensa

come sarebbe buio

e oscuro il domani,

il suo futuro.

Perso in quella luce

che alla vita induce

felice come un bimbo

Si volta e torna,

ancora,

nell’oscuro limbo.

Andrea Leonelli. Aperti ermetismi

 

[…] Passavano a stento anche i minuti, lentamente, ammucchiandosi gli uni sugli altri. Li guardavo scorrere e mi chiedevo dove stessero andando, ma sapevo che non sarebbero mai più tornati. Mi chiedevo se non dispiacesse loro darmi un continuo addio, come fossero stati una fila di vecchi amici che salutavano portandosi via granelli della mia vita. Oppure ero io che andavo chissà dove, seguivo la mia strada e sfilavo loro accanto, incurante del fatto che non si sarebbero ripresentati più, che una volta passati sarebbero stati persi per sempre. Mi rendevo conto di quanti non ne avevo nemmeno salutati, di quanti ne avevo lasciati fuggire, ignorandoli e perdendoli.

Che fine avevano fatto i miei minuti? Quelli trascorsi fino a quel momento? Li avevo impiegati costruttivamente? Con uno scopo? O li avevo semplicemente persi? Mi erano forse scorsi fra le dita mentre stavo lì, imbambolato, a guardarli scivolare dalle mani? Ai piedi del letto vedevo il mucchio dei minuti che si raccoglievano per trasformarsi in ore. Ore, giorni, settimane, mesi, anni. Istanti andati, irripetibili, ma ormai perduti. Non era anche quello tempo perso? Quel mettersi lì a pensare a quanto potessi averne sprecato? Forse lo era, ma non avevo altri appuntamenti a cui prepararmi, non avevo altre incombenze, quindi che male poteva fare, analizzare i miei trascorsi e cercare di capire come fossi arrivato fino a quel punto? […]

Andrea Leonelli. Domani ci sarà tempo.

Come superare (una volta per tutte) il blocco dello scrittore

Come superare (una volta per tutte) il blocco dello scrittore

Lo possiamo definire come la difficoltà o l’incapacità di cominciare, o di proseguire, la scrittura di un testo: ecco come sbarazzarsene

di GIOVANNI LUCARELLI

Ti sei mai trovato davanti a una pagina bianca (o ad un monitor) con la mente vuota e le mani immobilizzate? Se ti è successo, non preoccuparti: sei in buona compagnia. Questo blocco affligge romanzieri, saggisti, sceneggiatori, giornalisti, blogger, copywriter e tutti quelli che, a diverso titolo, scrivono testi.

Lo possiamo definire come la difficoltà, o l’incapacità, di cominciare, o di proseguire, la scrittura di un testo. Si chiama “blocco dello scrittore”perché colpisce chi scrive. Se hai in testa una storia bellissima, ma non hai mai scritto neanche una pagina, allora non credo che sia il blocco dello scrittore; forse hai il blocco dell’ideatore, oppure un blocco al tuo computer.

La buona notizia è che esistono numerosi “espedienti” per superarlo e per rendere la tua attività di scrittura fluida e piacevole.

Ciò che ti blocca … non ti uccide

Che cos’è che ostacola, o rallenta, la tua scrittura?

Non avere idee o averne poche (e confuse) rende quasi impossibile scrivere un testo valido. “Rem tene, verba sequentur”, ammoniva Catone: Abbi chiaro il concetto, e le parole verranno da sole. Vedremo, tra poco, come “collezionare” e organizzare idee interessanti.

A volte hai una buona idea, scrivi una frase, poi la cancelli, la scrivi di nuovo, poi la correggi, ma non riesci a proseguire. Una parte del tuo cervello (che assume la voce della tua vecchia prof. di Italiano) critica ogni idea e ogni frase sul nascere, inibendo ogni slancio creativo. Vedremo come superare questa sindrome del perfezionismo (e allontanare l’avvoltoio criticone dalla tua spalla).

Le emozioni negative, come l’angoscia o l’ansia da prestazione, rendono arduo concentrarti e contribuiscono ad inibire le connessioni creative. Maggiore è la preoccupazione (magari per una scadenza che si avvicina), maggiore diventa la difficoltà di trovare buone idee e di scriverle in modo originale.

Come superare (una volta per tutte) il blocco dello scrittore

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Le promozioni di giugno

Le promozioni di giugno

Giugno offre alcune promozioni ai lettori dei libri EEE, alcune sono in Daily Deal, ovvero solo per un giorno, altre fanno parte della promozione mensile, quindi i libri saranno disponibili in offerta da una certa data fino alla fine del mese e altre appartengono a promozioni tematiche. Infine, alcune promo saranno disponibili solo per la piattaforma Amazon e non per altre. Tuttavia, vi ricordiamo che anche non possedendo un Kindle, gli ebook si possono leggere su qualsiasi tablet (anche su pc e su smartphone) scaricando l’apposita applicazione. Vi rinfreschiamo la memoria rimandandovi all’articolo Come leggere gli ebook su smartphone (e su qualsiasi altro device), nel caso in cui vi servissero istruzioni per l’uso.

Dal giorno 1 fino alla fine di giugno

Dal giorno 9 fino alla fine di giugno

 Solo per il giorno 7 giugno

 

Solo per il giorno 8 giugno

Solo per il giorno 10 giugno

Solo per il giorno 11 giugno

Solo per il giorno 12 giugno

Solo per il giorno 13 giugno

Lettera agli Autori

Lettera agli Autori

Cari Autori,

anche quest’anno il Salone del Libro di Torino si è rivelato una grande kermesse culturale e siamo lieti di avervi partecipato portando tutti i vostri libri e incontrando di persona tanti di voi. Questo è l’aspetto più piacevole del Salone, perché ci teniamo ad avere contatti diretti con i nostri autori, e la loro presenza ci sostiene, ci incoraggia e ci fa dimenticare la fatica e i piccoli, inevitabili disguidi che sempre si devono affrontare in occasioni come queste.

Ancora una volta, il fatto di avere una “squadra” disposta a impegnarsi ha fatto la differenza e rispetto ad altri stand, in cui si potevano trovare solo gli espositori, il nostro era piuttosto affollato e ricco di quella corrente che nasce quando più menti agiscono insieme e creano ottime idee per portare avanti una speranza comune.

Grazie anche a tutti gli amici e gli aspiranti autori EEE che sono venuti a trovarci e a chiacchierare un po’ con noi.

Un ringraziamento tutto speciale a Irma, Andrea, Giancarlo, Cinzia, che sono stati allo stand per tutta la durata del Salone.

Grazie a Pogliano, alla sua disponibilità e alla sua presenza discreta ma insostituibile.

Qui trovate le foto ricordo: perdonateci se abbiamo dimenticato qualcuno!

 

E adesso? Naturalmente, ci rimettiamo al lavoro, ci sono tanti bei manoscritti in attesa di pubblicazione. Intanto, mi raccomando, continuate a scrivere!

L’Editora
Piera Rossotti

Salone bagnato, Salone fortunato?

Salone bagnato, Salone fortunato?

Le previsioni del tempo, precisamente nella zona di Torino, prevedono un Salone bagnato

Una forte perturbazione ciclonica si è addensata sul bacino mediterraneo, provocando fenomeni temporaleschi e piogge su tutta la penisola. La situazione tenderà a restare piuttosto variabile anche a causa dell’anticiclone che non si sa bene cosa voglia fare, e questo fatto creerà, molto probabilmente, una decisa instabilità meteorologica nei giorni in cui si terrà il Salone del Libro a Torino.

Queste sono le previsioni meteo pronosticati da tre siti piuttosto noti

www.3bmeteo.com

 

www.ilmeteo.it

 

www.ilmeteo.net

Giovedì dovrebbe essere caratterizzato dai temporali e, nel restante degli altri giorni, la pioggia (debole o moderata) continuerà a tormentare visitatori ed espositori. In compenso le temperature dovrebbero essere piuttosto confortevoli, né troppo caldo né troppo freddo, anche se l’umidità potrebbe causare qualche fastidio, soprattutto ai libri.

Quindi, munitevi di impermeabili, felpe con cappuccio e borse in cui riporre e proteggere i vostri beniamini: i libri. Evitate gli ombrelli, se potete, perché si trasformeranno in attrezzi da incubo quando sarete in coda alla biglietteria e saranno d’intralcio quando vi ritroverete a passeggiare per i corridoi della fiera. Oltre al fatto che finirete per dimenticarli in giro, in qualche stand o nei punti di ristoro.

In ogni caso, non dimenticatevi di venirci a trovare allo STAND F 125 presso il PADIGLIONE 2

Era una cortigiana poverissima, ma morì ricca e col titolo di contessa: ecco la storia di Valtesse De La Bigne

Era una cortigiana poverissima, ma morì ricca e col titolo di contessa: ecco la storia di Valtesse De La Bigne

Alla fine dell’Ottocento guadagnarsi da vivere prostituendosi era, purtroppo, una pratica ancora ampiamente diffusa un po’ in tutta Europa.
Molte donne, introdotte nei bordelli in giovanissima età, se non addirittura nate in uno di essi, vedevano questa prospettiva come naturale e inevitabile, ma alcune di esse la sfruttarono per elevarsi in qualche modo dalla condizione di prostitute a quella di cortigiane e in alcuni casi riuscendo a ottenere una posizione di potere, proprio come accadde alla contessa Valtesse de La Bigne.

Valtesse de La Bigne nacque a Parigi nel luglio 1848 col nome di Émilie-Louise Delabigne…

Émilie-Louise venne al mondo in una famiglia proveniente dalla Normandia in cui il padre era un uomo alcolizzato e violento e la madre si era data alla prostituzione dopo un iniziale periodo come lavandaia. Iniziò a lavorare all’età di dieci anni e a tredici fu vittima di violenza sessuale: poco dopo iniziava la sua vita di lorette, ossia quella di prostituta clandestina.

A questa attività, però, Émilie-Louise affiancava quella di commessa e fu prestando servizio in un negozio di lingerie elegante che entrò in contatto col mondo degli alti ufficiali militari e a sognare un futuro migliore per se stessa.

 

Ancora giovanissima, s’innamorò di uno dei gentiluomini che frequentavano il negozio, Richard Fossey, dal quale ebbe due figlie ma che l’abbandonò due anni dopo senza aver contratto matrimonio. Da qual momento Émilie-Louise decise che non si sarebbe mai sposata, assunse lo pseudonimo di Valtesse (per la somiglianza con Votre Altesse) e decise che avrebbe risollevato le sue sorti senza affidarsi all’istituzione del matrimonio.

Attorno al 1855 fu amante del compositore Jacques Offenbach, che non solo la fece partecipare ad alcune delle operette teatrali che mise in scena a Parigi, ma la introdusse a una cerchia di intellettuali dell’epoca che permisero a Louise Valtesse di conoscere personaggi come Zola, Maupassant, Manet e Flaubert, solo per citare i più noti; pensate che il suo letto (foto) fu quello che ispirò quelli descritti da Zola nel suo romanzo Nanà.

continua su: Era Una Cortigiana Poverissima, Ma Morì Ricca E Col Titolo Di Contessa: Ecco La Storia Di Valtesse De La Bigne – Curioctopus.it

A maggio tanti libri in promozione

A maggio tanti libri in promozione

Il Salone del Libro offre la giusta occasione per promuovere le opere degli autori su tutti i più grandi store online e, per questo mese, alcuni titoli EEE vengono proposti a 1,99 €. Attenzione, però, alcuni libri potranno essere acquistati, usufruendo della promo, solo in determinate date, mentre altri risulteranno scontati fino alla fine del Salone del Libro, ovvero fino al 14 maggio. Quindi, prendete nota 😀

 

Daily Deal

Dal 07/05/2018 al 08/05/2018

Grande e piccola storia Arduhinus

di

Grazia Maria Francese

 

Dal 08/05/2018 al 09/05/2018

Adrenalina C’era una volta in Sardegna

di

Giancarlo Ibba

 

Dal 10/05/2018 al 11/05/2018

L’amore
ai tempi del web
Il salto quantico

di

Margherita Terrosi

 

Dal 17/05/2018 al 18/05/2018

Adrenalina Nessuna scelta

di

Alessandro Cirillo

 

Dal 19 al 20 maggio sette titoli da non perdere

 

Salone del Libro di Torino

In offerta dal 04/05/2018 al 14/05/2018

 

 

 

Il nuovo libro di Mario Nejrotti: Guardati le spalle

Il nuovo libro di Mario Nejrotti: Guardati le spalle

Torino, Barriera di Milano: quartiere triste, operaio, duramente colpito dalla crisi economica e infiltrato dalla malavita organizzata.
Care, per gli amici, in realtà Amilcare, è un triste e scialbo quarantenne, barista di un bar di periferia. Ha passato la vita a “guardarsi le spalle” e a non schierarsi, alla ricerca di un’occasione per fuggire da quel quartiere che gli sembra un carcere fin da quando era bambino.
Una sola difesa: la mediocrità.
Una sola consolazione: la passione per i film western, che colleziona e guarda da sempre.
Convinto di essere un vigliacco, come suo padre, sorvegliante fallito, non giudica i suoi clienti e accetta il loro denaro senza farsi troppe domande: “Un barista può non avere una coscienza, non gli serve per fare il caffè.”
Ma quando la malavita organizzata decide di usare il bar per i suoi affari, incominciano i guai, in un crescendo che coinvolgerà anche il suo amore.
Alla fine dovrà decidere da che parte stare ed escogitare un piano per liberarsi di tutti i cattivi, perché di veri buoni in questo romanzo non ce ne sono.
Deve eliminare tutti: camorristi, ’ndranghetini, poliziotti corrotti, ma lui non è Gary Coopere non può affrontarli in duello, come in Mezzogiorno di Fuoco.
Dovrà fare a modo suo e prevedere le mosse di tutti.

Dettagli del libro

  • Formato: Formato ebook
  • Dimensioni file: 1572 KB
  • Lunghezza stampa: 114
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (14 marzo 2018)
  • Venduto da: AmazonKoboEEE
  • ISBN: 978-88-6690-430-4