7 brevi estratti da I Servi del Silenzio

7 brani per raccontare I Servi del Silenzio.

i servi del silenzioCome stuzzicare il lettore in modo che possa comprendere il contenuto di una trama ed essere, di conseguenza, invogliato a leggere un determinato libro?

I metodi sono tanti, a partire dal coinvolgimento personale dell’autore in un’intervista, per finire a un Book Trailer preparato appositamente per dare un’idea visiva di quello che potrebbe essere il contenuto. In questo caso Marino Fracchioni, in occasione delle presentazioni che lo porteranno a condividere il suo I Servi del Silenzio con i lettori, ha preparato un file composto da 7 estratti che raccolgono diversi passaggi tratti dal suo libro. 7 brevi estrapolazioni che possono far comprendere lo stile, il contenuto, le scelte effettuate dall’autore stesso per raccontare una storia. In questo caso una storia vera.

Il file è disponibile sulla piattaforma GE.TT, non è richiesta alcuna registrazione, basta cliccare QUI per il PDF e QUI per l’EPUB.

Il primo appuntamento con l’autore avverrà Venerdì 25 Luglio alle ore 21.15, presso il Piazzale Buraggi (sul lungomare) di Finale Ligure. L’evento è organizzato dalla Libreria Cento Fiori e dal Direttore Editoriale di Edizioni Esordienti EbookPiera Rossotti Pogliano.

Per un approfondimento, l’intervista all’autore è disponibile QUI, la sua biografia è QUI e la recensione al libro, curata da Il Mondo dello Scrittore, è visionabile QUI.

Amore e Morte in poesia

Un evento per festeggiare un luglio all’insegna della poesia.

amore e morte in poesia logo

Luglio è uno splendido mese per potersi lasciare andare e per poter cogliere le sfumature del mondo che ci circonda. Per questo motivo Il Mondo dello Scrittore, in collaborazione con Edizione Esordienti Ebook, ha pensato di dedicarlo alla poesia, affiancando al nostro concorso Amore e Morte un evento che permetterà anche ai poeti di potersi esprimere. L’evento proseguirà per tutto il mese di luglio e avrà termine a mezzanotte del 31 di luglio. Alla fine di tale data valuteremo la possibilità di creare un ebook che racchiuda le poesie da voi inserite e, a quel punto, vi comunicheremo le modalità per poter partecipare alla pubblicazione.
Per partecipare è sufficiente aderire all’evento presente su Facebook e inserire una propria poesia.

Le regole previste sono le seguenti:


1. Ogni autore potrà postare una sola poesia a tema
2. Al momento dell’inserimento sarà necessario specificare il titolo dell’opera, l’autore e se è inedito
3. Nel caso sia stato pubblicato sarà necessario fare riferimento alla fonte
i testi dovranno riportare la dicitura POESIA IN CONCORSO all’inizio del post, questo al fine di renderli più facilmente rintracciabili. 

Le risposte dell’editore

Cosa risponde EEE all’invio di un manoscritto.

risposte dell'editore

Molti editori non rispondono agli autori, vuoi perché non hanno letto il manoscritto inviato (dagli editori “importanti” è già un esito positivo riuscire a farsi leggere), vuoi perché il manoscritto non è di loro interesse. Altri editori rispondono il giorno dopo, inviando il contratto: il manoscritto interessa, eccome, ma solo per una pubblicazione dietro lauto pagamento e, ovviamente, non l’hanno neppure letto.

Edizioni Esordienti ha fatto invece la scelta di rispondere agli autori: una conferma di ricevuto per quando arriva il manoscritto e, se l’autore è nuovo, viene invitato a tenersi in contatto tramite il blog, Facebook, a leggere le newsletter, insomma, a farsi un’idea delle persone con cui potrebbe avere a che fare se entra nella squadra EEE. Poi c’è l’attesa della lettura, che attualmente si aggira sui sei mesi, dopodiché arriverà una di queste risposte:

1) una proposta di contratto, se il manoscritto ci interessa e l’invio successivo del contratto definitivo;

2) una cordiale lettera di rifiuto, che però non entra nei dettagli delle motivazioni. Qualche autore si dichiara deluso perché vorrebbe conoscere la motivazione del nostro rifiuto: purtroppo, far redigere una scheda di lettura sarebbe troppo costoso, soprattutto per un’opera che non si intende pubblicare. Un’analisi fatta bene comporta una giornata di lavoro per un lettore, e non ce lo possiamo permettere né, del resto, credo che competa a un editore;

3) una lettera interlocutoria, nel caso di un manoscritto non pubblicabile così com’è, ma con qualche difetto strutturale o anche sostanziale, però sanabile. Diamo qualche consiglio, in modo che l’autore possa provvedere da solo, o chiedere l’aiuto di un editor, se crede, e poi riproporci il manoscritto. Qualche autore è grato di questo, qualche altro si offende: “ma come, è perfetto così, non cambio neppure una virgola!”  In questo caso, ringraziamo e auguriamo la miglior fortuna, senza ironia, ma anche senza ripensamenti.

Le nostre letture sono gratuite, rivolte unicamente a opere complete, inviate come file .doc oppure .odt, che possibilmente siano stati corretti e rivisti dagli autori al meglio delle loro capacità.

Noi rispettiamo gli autori e chiediamo uguale rispetto.

by Piera Rossotti Pogliano

Alcuni nuovi titoli

Alcuni nuovi titoli nel catalogo EEE

nuovi titoli

Il catalogo di Edizioni Esordienti Ebook si arricchisce di alcuni nuovi titoli: Sottopelle dell’autrice Danae Lorne,  Sei voci per due delitti e mezzo dell’autore Mario Scaglianti, Il melodramma ai tempi dei leggings dell’autrice Ester Nobile e Cappuccino italiano dell’autrice Ilaria Prete.

 

SottopelleDanae Lorne, Sottopelle
È il secondo romanzo di una trilogia, di cui è già stato pubblicato da Edizioni Esordienti Il canto delle cicale. Il genere è erotico soft, per raccontare la vita e il percorso di formazione di una giovane donna che trova nell’erotismo la chiave per vedere chiaro nel suo cuore e nella sua mente, per scandagliare gli angoli più nascosti di se stessa, proprio lì dove è nuda e vera e non può mentire.

Disponibile su Amazon

Sei voci per due delittiMario Scaglianti, Sei voci per due delitti e mezzo è un piacevole giallo-rosa ambientato a Padova, dove sei personaggi raccontano, ciascuno dal suo punto di vista, una storia ricca di colpi di scena e con un finale inatteso. Inquietante, come potrebbe essere il delitto della ragazza della porta accanto, inquietante come può diventare la quotidianità, la cronaca ce lo insegna ogni giorno.

Disponibile su Amazon

Melodramma_esternaEster Nobile, Il melodramma ai tempi dei leggings è una storia tutta siciliana, ambientata nella Sicilia “profonda”, dove le opportunità di lavoro per i giovani sono poche e spesso insoddisfacenti, “magico mondo fatato in cui tutti e tutto possono diventare quello che vogliono non grazie, ma nonostante le proprie caratteristiche e quindi un cane può diventare un attore, un atleta può diventare un invalido al 100%, un analfabeta diventare giornalista, un criminale politico, un’area archeologica area edificabile”. 

Disponibile su Amazon


Cappuccino_ESTERNAIlaria Prete, Cappuccino italiano è invece ambientato tra Londra Trieste, e racconta con leggerezza storie drammatiche, ma al tempo stesso propone molte tematiche attuali e dibattute, come l’uso delle droghe e il problema delle adozioni da parte di genitori “non tradizionali”.

Disponibile su Amazon

Un esordiente deve essere un lettore

Fondamentale per un esordiente essere innanzi tutto un lettore.

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Con questo consiglio si può riassumere in sintesi il nuovo video dell’Editore Piera Rossotti Pogliano. Un video totalmente dedicato agli autori esordienti nel quale si affrontano alcuni punti, fra i più comuni, che caratterizzano uno scrittore alle prime armi. Perché è così importante leggere?

Perché un autore deve poter avere dei modelli di riferimento, un bagaglio culturale a cui attingere, un background da lettore che gli permetta di poter capire esattamente che cosa gli piace di uno scrittore famoso. Cosa ci attira in un determinato libro? Il modo in cui è stato scritto? Il fatto che riesca a coinvolgerci, anche se i temi trattati non sono usuali? O forse la caratterizzazione dei personaggi? Questi fattori, e molti altri, sono gli inneschi che fanno azionare alcuni meccanismi che, alla fine, ci portano a gradire un romanzo o a non amarlo, anche se poi rimane comunque impresso nella mente. Nulla è più importante che il poter avere una base solida a cui appigliarsi e da cui partire. Ma non solo. Per un esordiente è altrettanto importante capire che per poter rendere realistico un determinato passaggio del proprio libro, le informazioni sono necessarie e più queste sono approfondite, più facilmente riuscirà a coinvolgere il lettore. Non ultima, la grammatica. Sembrerebbe strano doverlo sottolineare, tuttavia non è così scontato. La fantasia è l’ingrediente principale, ma la tecnica diventa quel fattore che amalgama il tutto e rende una trama godibile anche per chi poi è chiamato a leggerla. Quindi non sottovalutate questo punto pensando che, tanto, poi esistono gli editor e i correttori di bozze. Il mestiere inizia da voi. Quindi, partendo proprio da questi consigli e approfittando delle vacanze, l’arrivo dell’estate potrebbe rappresentare il momento migliore per metterli in pratica, trasformando un “compitino” in un attimo piacevole in cui scoprire mondi nuovi e autori non ancora famosi. Sono molti i titoli del catalogo in promozione, non resta altro da fare che scegliere il genere che più si avvicina al vostro gusto.

Quindi non ci resta che augurarvi Buone Vacanze e, soprattutto, Buona Lettura!

Non solo digitale ma anche cartaceo

Anche il presidente Obama ama i libri EEE!

libri in formato cartaceo

Certo, abbiamo voluto scherzare! Ma dal successo che stanno avendo alcuni nostri titoli su Amazon (Io dormo da sola, Un solo colpevole e Noccioli di ciliegie), possiamo ben sperare. Tuttavia, l’argomento di cui vorremmo parlarvi è un altro. Molte volte abbiamo sottolineato il fatto che Edizioni Esordienti è una casa editrice di stampo digitale, quindi pubblica libri prevalentemente in formato ebook. Tuttavia, non va dimenticato il fatto che durante una presentazione, un evento, una richiesta specifica, gli autori possano sentire la necessità di potersi avvalere di copie in formato cartaceo delle proprie opere. Per questo motivo è stato predisposto un servizio di stampa che permette di realizzare libri in formato cartaceo di ottima qualità. I libri sono in formato A5 14,8 x 21 cm, in brossure plastificate fresate o, nel caso di volumi particolarmente corposi, le brossure sono cucite e realizzate a quinterni.  Per la stampa viene utilizzata la carta Palatina avorio da 100 g o Soporset bianca da 120 per i libri con immagini a colori e le copertine sono fornite di alette (salvo diversi accordi con l’autore) per evitare i classici inestetismi derivati dallo scollamento degli angoli. Il risultato, oltre a essere elegante, garantisce una migliore durata nel tempo, offrendo al lettore tutto il piacere di una lettura godibile da ogni punto di vista.

Dunque, eccovi i libri che potrete trovare sul sito di Edizioni Esordienti Ebook, suddivisi nelle varie sezioni e, per una visione immediata, le sezioni sono visibili anche nel blog, sotto la voce Libri cartacei. Sarà sufficiente passare sopra con il cursore e scegliere, dalla tendina che si aprirà, la sezione che più stuzzica il vostro interesse. Vi ricordiamo, inoltre, che l’intero catalogo, comprensivo di tutti i titoli, è visionabile sul sito EEE.

Romanzi e Racconti

Gialli, Thriller e Noir

Rosa ed Erotici

Fantascienza e Fantasy

Poesia

Esperienze e Testimonianze

Ragazzi e Genitori

Cronache dal Mondo Parallelo

Storie di Donne

Libri: promozioni e risultati

Quali sono i buoni libri?

Bella domanda!
Io, come editore, seguo un criterio molto semplice: pubblico i manoscritti che mi catturano, quelli che mi danno piacere durante la lettura, che sono intelligenti e ben scritti.
Molto prima di fare l’editore, ancora prima di scrivere, sono stata una lettrice accanita, e mi piace un po’ di tutto. Sono esigente e curiosa, ma posso leggere il saggio impegnato e il romanzo rosa, un grande autore classico o un giovane contemporaneo, buttare via dopo 50 pagine il best seller osannato dalla critica e divorare il romanzo di un autore sconosciuto pubblicato da un piccolo editore.
Oggi si pubblica tanto, forse troppo, ed è divenuto difficile, per un lettore, scegliere. Chi naviga in internet trova una valanga di pubblicità, opinioni, graduatorie, ha tante possibilità di confronto.
Se si ama leggere in e-book, la graduatoria di Kindle vi dirà quali titoli stanno facendo parlare di sé e tutti gli autori ed editori aspirano ad entrare nella sua famosa “top 100” sugli oltre 80.000 titoli pubblicati in italiano, presenti nello store di Amazon.

top 100
Edizioni Esordienti è una casa editrice minuscola, ma questa settimana ha Io dormo da sola di Emanuela Baldo e Salvatore Paci al 2° posto assoluto, il giallo Un solo colpevole di Alessandra Ponticelli all’81° posto, ma in rapida crescita, perché è in promozione soltanto da due giorni e il rosa di Sabrina Grementieri, Noccioli di ciliegie, attualmente al posto 106°, quindi molto vicino all’obiettivo. Sono autori molto diversi, ma meritano sicuramente il loro successo, anche se nel catalogo EEE ce ne sono parecchi altrettanto validi.
Vi segnalo ancora un e-book in promozione questa settimana, molto interessante e particolare, di Elena Moscardo, I nostri scarponi sulla Via Francigena  L’intervista all’autrice è visibile QUI. Questo bel romanzo racconta di un pellegrinaggio a piedi di una giovane coppia nel mese di luglio del 2000 da Modena a Roma, 380 km di fatica, ma soprattutto di gioia, di incontri, di esperienze.
Per chi non ama l’e-book, questi tre ultimi titoli sono anche in versione cartacea, sempre su Amazon.
Se vi va di rivedere un video, ecco dove parlo dei miei criteri di scelta editoriale e di Io dormo da sola.
Buona estate, buoni libri e buona lettura a tutti.

by  Piera Rossotti Pogliano

screen video

Sei un pellicano, lo sapevi?

La capacità di trasmettere emozioni.

Ebbene, per quanto possa sembrare strano identificare un autore con un pellicano, ma perfettamente logico dopo che avrete ascoltato il video che vi vogliamo proporre, lo scrittore può essere paragonato idealmente a questo nobile animale e lo spunto di riflessione, che si trae al termine del filmato, lascia attoniti e profondamene scossi. Dunque l’uomo che, prendendo in mano una penna (o una tastiera, ma non stiamo a sottilizzare) pone se stesso, il proprio sudore e il proprio cuore all’interno di uno scritto, diventa colui che è realmente in grado di comunicare emozioni a coloro che lo leggeranno dopo. E come il pellicano offre il proprio sangue ai piccoli affamati in attesa, così il compito dello scrittore è quello di offrire nutrimento ai lettori, di elargire emozioni, non curandosi di quanto questo possa costare. Non perdetevi questo video e se al termine vi sarete commossi, sappiate che siete in ottima compagnia e il messaggio sarà arrivato a destinazione.

 

Intervista a Eugenia Guerrieri

Eugenia Guerrieri, autrice di Deathdoc.Intervista a Eugenia Guerrieri, autrice di Deathdoc.

Deathdoc è un libro diverso, così diverso che difficilmente una trama come questa vi verrà riproposta con la stessa dose di humor, sarcasmo e incredibile realismo. Molto si cela dietro a un cadavere e non stiamo parlando del classico omicidio in cui il filo s’interrompe con la scoperta del colpevole, bensì di quello che accade “dopo”. Dopo che un corpo passa dallo stato di “vivo” a quello di “morto”, piombando nel caos burocratico e cinico che ruota intorno a qualsiasi salma. Ed è esattamente su questo che si basa il libro scritto da Eugenia Guerrieri, giovane scrittrice emergente, che ha fatto del macabro il suo punto di forza.

  • Innanzi tutto, questo non è il tuo primo libro, Eugenia, e Deathdoc non è un nuovo personaggio inventato appositamente per questa storia, vuoi raccontarci come nasce e da dove prende il suo soprannome?

È un personaggio già presente nella mia saga “La Bella Gioventù“, ambientata a Velletri, una cittadina della provincia di Roma, situata nella famosa zona dei Castelli. In origine era semplicemente il custode del cimitero, l’uomo stravagante che a dispetto del suo carattere scontroso, fa amicizia con uno dei protagonisti della saga, un ragazzo geniale (e per questo, solitario per natura) che, appena trasferito con la famiglia, prende a frequentare il cimitero “per avere un posto dove rifugiarsi quando ne ha abbastanza”. Nella bozza de “La Bella Gioventù” il custode del cimitero aveva un ruolo piuttosto marginale, solo in seguito – dietro pressione di un appassionato della mia storia – ho sviluppato la sua storia, finendo per scrivere un romanzo su di lui. Il perché di quel soprannome, che è anche il titolo del romanzo? Lo dirà la storia stessa.

  • Paolo Grandi, il nome fittizio dietro il quale si cela il tuo protagonista, è un uomo molto particolare, fuori da qualsiasi schema che lo possa identificare come eroe, che cosa ha ispirato questa tua scelta, perché proprio un uomo con questi determinati tratti caratteriali?

Paolo Grandi, il cui vero nome è Giovanni Di Micco, infatti, non è un eroe. Anzi, possiamo dire che i suoi guai se li è anche andati a cercare. Laureato con il massimo dei voti in Medicina e Chirurgia, appassionato di Medicina Legale, ha rinunciato alla sua vera passione apparentemente perché “allettato” dalla promessa fattagli dal suocero Piergiorgio Mazzone di un posto di elite nel suo reparto, quello di Rianimazione e Terapia Intensiva, in uno dei più importanti poli ospedalieri della capitale.
Giovanni, atterrito dall’idea dell’infermità permanente, dalla vita-non vita a cui vanno incontro le persone con malattie incurabili o gravemente invalidanti, era un giovane medico tendenzialmente favorevole all’eutanasia. Un’ideologia che il suocero, un uomo totalmente privo di qualsiasi scrupolo, andava cercando come requisito fondamentale nella scelta del personale medico che entra a far parte della sua squadra allettato dalle promesse di lauti guadagni. Diversamente, Giovanni non sarebbe mai stato preso in considerazione dall’avido primario.
Una cosa che mi ha fatto molto piacere è stato sentirmi dire, da chi ha già letto DEATHDOC, che è impossibile odiare il protagonista nonostante la sua cattiva fama e il suo carattere un po’ asociale, sarcastico e spigoloso. Magari le lettrici sono anche positivamente influenzate dal fatto che sia un bell’uomo?

Il perché di questa scelta, cosa me l’ha ispirata? Più che altro mi è stata suggerita per filo e per segno dallo stesso, appassionato lettore che ha tanto insistito affinché sviluppassi il personaggio di Paolo/Giovanni. «Rendiamolo interessante», ha detto. Ovviamente lui mi ha dato le linee guida, il resto ce l’ho messo io. Ascolto sempre volentieri i suggerimenti dei miei lettori, poi sta a me decidere se siano fattibili o no.

  • Ambientare una storia in un cimitero non è esattamente una scelta usuale, perché una giovane donna ha scelto proprio questo genere per comunicare con il pubblico?

Perché non avrei dovuto sceglierlo? Non mi piacciono le storie romantiche e/o sdolcinate, inoltre negli ultimi tempi sul mercato letterario c’è un’inflazione di fantasy (non che non mi piaccia il genere, ma personalmente sono un po’ stufa di vampiri, demoni, eccetera); e poi Patricia Cornwell e Kathy Reichs sono donne, eppure hanno scritto romanzi su un medico legale e su un’antropologa forense.

  • Oltre ad aver caratterizzato fino all’esasperazione i vari personaggi, di cui parleremo dopo, hai anche reso perfettamente l’idea del mondo che gira intorno a una qualsiasi morte, aspetti che non tutti sanno e che spesso, proprio a causa del momento emotivo, le persone non comprendono. Quante ricerche hai svolto per ottenere tante informazioni e quali ostacoli hai trovato nello svolgimento di tale ricerche?

Colui che ha tanto insistito affinché sviluppassi e approfondissi quel personaggio, è un giovane medico legale che lavora al cimitero. È stato lui a darmi un valido aiuto, presentandomi i suoi colleghi, permettendomi di fare tutte le domande che volevo e di vedere tutto ciò che era necessario vedere affinché potessi rendere la storia credibile. Oltre a quello, mi ha suggerito un sito internet su cui trovare gli approfondimenti delle normative che regolamentano quel mestiere che in molti nemmeno considerano, o sottovalutano. Perciò di ostacoli non ce ne sono stati; posso però affermare con sicurezza che se anche non avessi avuto il suo supporto, avrei ugualmente sviluppato una storia ambientata in un cimitero, ma senza entrare nel tecnico. Anzi, l’ho già fatto e il risultato mi soddisfa: è un romanzetto intitolato “OGGI RICORRONO I MORTI (SPERIAMO VINCA MIO NONNO)“, incentrato interamente sulla giornata del 2 novembre. Lo consiglio sempre a chi è curioso di leggere una delle mie storie particolari ma si impressiona per certi dettagli.

  • Come dicevamo, i personaggi, che ruotano intorno al cimitero, hanno tutti in comune la caratteristica di divenire grotteschi ed esaltano quegli aspetti che, per assurdo, li rendono ancora più umani. Hai tratto spunto da persone reali?

Per incontrare personaggi grotteschi basta andare in giro e osservare la gente nella vita di tutti i giorni. In ogni caso, quando qualcuno mi fa particolarmente innervosire, lo “uccido” e lo faccio diventare un ospite del cimitero del protagonista. È anche un’ottima valvola di sfogo! Queste persone non immaginano che se sorrido invece di mandarle al diavolo come meriterebbero è solo perché nella mia infinita fantasia scribacchina le ho già collocate orizzontalmente in una graziosa tomba…

  • Nel tuo libro vi sono menzionati diversi episodi in cui il filo conduttore è alla fine qualcuno su cui piangere, quanti di questi episodi sono reali e quanti inventati?

La storia personale del personaggio è tutta inventata. Gli episodi al cimitero, invece, mi sono stati raccontati oppure vi ho assistito personalmente.

  • La vena di humour macabro è una parte insita del tuo carattere oppure insorge nel momento stesso in cui, calandoti nella storia, emerge improvvisamene lo scrittore che è in te?

Lo ammetto: la vena macabra è insita nel mio carattere. E non mi importa cosa gli altri pensino di me. In ogni caso, cerco sempre di buttarla un po’ sul ridere.

  • La cultura occidentale identifica il cimitero come un luogo di morte e sofferenza, mentre la cultura orientale tende a renderlo un luogo in cui la pace dello spirito influisce anche sull’animo delle persone. Due concezioni diametralmente opposte, tu come vivi questo luogo?

Direi che abbraccio pienamente la cultura orientale, al cimitero mi sento veramente in pace.

  • Per offrire un’alternativa diversa al lettore, non avresti voglia di scrivere un libro scritto dal punto di vista del morto?

Chi ti dice che io non l’abbia già fatto? Aspetta di leggere il seguito di DEATHDOC! Certo, per scrivere ciò ho usato molto la fantasia, dando anche alla storia delle mie personali libere interpretazioni, perché ovviamente nessuno è mai tornato indietro a raccontarmi come sia il punto di vista di un morto. Anche se, dovendo scegliere, preferirei mi desse i numeri vincenti del Super Enalotto…

  • Quando Eugenia non scrive, come occupa il proprio tempo?

Se intendi il mio tempo in generale, faccio quello che fanno tutte le persone che vorrebbero essere nate ricche, ma che invece non lo sono e “devono campà”. Se invece ti riferisci al tempo libero: ultimamente ne ho molto poco, quindi scrivo soltanto. Guai a propormi qualcosa di diverso! Non è cattiveria, ma ultimamente il mio motto è: LASCIATEMI scrivere IN PACE e non rompete.

  • Sappiamo che per Deathdoc è previsto un seguito, puoi anticiparci qualcosa in merito al tuo nuovo libro?

Il seguito di DEATHDOC si intitola IL SIGNORE DEI CIMITERI. L’ho già inviato all’editrice per la valutazione.
Nelle sue pagine si ritrova Paolo/Giovanni in periodi differenti della sua vita. Lo vedremo ragazzo, giovane uomo, studente e specializzando in Medicina Legale – e in alcuni capitoli anche nel ruolo che già ricopre nel romanzo DEATHDOC, vari episodi che nel precedente libro non ho raccontato perché poco inerenti –, sempre con la smodata passione per i cimiteri. Non si è mai lasciato sfuggire l’occasione di visitarne uno, magari rinunciando a una gita o a una giornata di mare.

Di cosa parla IL SIGNORE DEI CIMITERI? Qui ci riallacciamo alla domanda sullo scrivere un libro dal punto di vista di un morto. Si scoprirà infatti che Giovanni Di Micco è un “medium“, in grado di vedere i trapassati e di interagire con loro. Un dono che scopre gradualmente, ma di cui non sa proprio cosa fare. Sulle prime crederà di essere pazzo.
Questo lato della storia è raccontato secondo una mia personale e molto fantasiosa interpretazione dell’after-life: i fantasmi della mia storia non fluttuano e non sono trasparenti, ma ai suoi occhi appaiono in tutto e per tutto con l’aspetto di persone normalissime. Inoltre sono impossibilitate ad allontanarsi dal luogo dove dimora il loro corpo; il che, per il nostro amato protagonista, è un sollievo: gli è già difficile riuscire a distinguerli dai vivi all’interno del cimitero, figuriamoci se li incontrasse per strada.
Ovviamente sull’argomento c’è dell’altro, ma lo scoprirai leggendo il libro.

  • Per rimanere in tema e per concludere degnamente questa simpatica chiacchierata, cosa scriveresti come epitaffio per questa intervista?

Uhm… va bene che la morte piace alla gente che giace?

 Link all’acquisto: Amazon

 

Forma e sostanza di un manoscritto

Come “confezionare” un manoscritto che sia leggibile per un editore.

manoscritto

Lavoro da tempo con gli autori esordienti, e ormai ho imparato a conoscerne pregi e difetti. È vero che ogni esordiente è esordiente a modo suo, però ci sono parecchi errori, anche formali, che sono molto comuni.

Facciamo l’esempio di un romanzo: ciò che più conta è sicuramente la sostanza, l’ambientazione, la costruzione dei personaggi, la logica interna degli eventi raccontati e così via. Poi è importante la capacità di scrittura, il dominio delle sequenze, delle scene, in una parola la capacità di strutturare correttamente la narrazione, un buon incipit (ne parlo nel video di questa settimana). Non ultimo, è fondamentale l’interesse del soggetto trattato (qui entrano in gioco i gusti personali… anche la storia scritta nel modo più perfetto ma che metta in scene le Forze del Bene contro quelle del Male o che mi presenti il Predestinato che salverà il mondo mi farà venire l’orticaria e dovrò abbandonare la lettura per grattarmi furiosamente, non posso farci niente…).

Tributato il dovuto onore alla sostanza, vorrei però dire che anche la forma ha la sua importanza. Che cosa vuol dire “forma”? Prima di tutto, la correttezza linguistica. Sono d’accordo che qualche refuso si possa insinuare in qualunque momento, basta un attimo di distrazione e poi uno scrittore non lo “vede” più, letteralmente, anche rileggendo più volte. Ma qualcuno è proprio convinto che scrivere “un’angelo” o “qualcun’altro” sia giusto, che congiuntivo e condizionale siano intercambiabili, altri confondono “c’entra” e “centra”, scrivono “é” e “perchè” (accento acuto e grave!) e tante altre piacevolezze.

Ricordate inoltre che le virgole non sono parmigiano grattugiato da spolverare sulla pasta, ma che esistono alcune regole d’uso.

I puntini di sospensione sono sempre e soltanto 3, seguiti, ma non preceduti, da uno spazio (e, in ogni caso, fatene un uso MODERATISSIMO).

Le virgolette “caporali” non si fanno <<così>>, ma «così», utilizzando l’inserimento di simboli tenendo schiacciato il tasto ALT e digitando 174 e 175 sul tastierino numerico.

Per questo e altri dubbi, perché non consultare un buon manuale di stile?

Ma – domanderà qualcuno – non ci sono i correttori di bozze, per ovviare a piccoli e grandi errori? Sì, è vero, è il loro mestiere. Però, quando prenderemo in esame il vostro manoscritto, non fate sì che il nostro primo pensiero sia mettere in dubbio che conosciate l’italiano: se volete scrivere, la materia fondamentale da utilizzare è la lingua. Uno scrittore che vuole scrivere e non conosce la lingua è come un musicista che vuole suonare senza conoscere la musica, un muratore che vuole costruire un muro senza saper preparare il cemento, una sarta che pretende di fare un vestito senza saper cucire… Credo di aver reso l’idea.

Ovviamente, un editore si aspetta che gli mandiate un manoscritto decente (se cartaceo, mi raccomando, NUOVO, non “vissuto” e pieno di orecchie, annotazioni, ditate di Nutella), magari rilegato con una di quelle spirali di plastica che vi mettono in cartoleria, e comunque, se accetterà di pubblicare, vorrà poi un file leggibile e modificabile. Io voglio solamente il file, possibilmente .doc oppure .odt, non .pdf. E scritto con un carattere semplice, il mio preferito è Times New Roman. È vero che i file si possono trasformare, riformattare ecc., ma perché volete renderci le cose più difficili? Ebbene, ho appena ricevuto un file tutto in Lucida Handwriting, avete presente?

Non sarebbe neanche male se poteste accompagnare l’invio con una breve sinossi (10-20 righe, non 20 pagine!) e una sintetica presentazione di voi stessi… sembra una banalità, ma sovente mi arrivano delle mail vuote, con un romanzo in allegato. Sì, la sintesi è una dote, ma non esagerate!

Concludendo: avete certo lavorato molto per produrre il vostro manoscritto e desiderate che venga preso in attenta considerazione. È ciò che facciamo abitualmente, ma se inviate in casa editrice un prodotto che porti anche i segni della vostra amorevole cura, credetemi, sapremo apprezzarlo!

Di Piera Rossotti Pogliano