Bruno Bruni e la sua esperienza con EEE
di Bruno Bruni
Ho inviato manoscritti a molte case editrici, grandi e piccole. Quasi tutte mi hanno ignorato senza problemi. Solo tre mi hanno risposto. La prima, una piccolissima, di cui non ricordo più il nome, che gentilmente mi spiegava come il mio romanzo non fosse in linea con i loro piani editoriali. La seconda è stata l’Editore “Il giovane Holden”. Disposti a pubblicare in cambio di un acquisto di molte copie da parte mia. Ho declinato. Terza è arrivata EEE.
A dirla tutta, anche EEE un mio romanzo, “I Viandanti”, lo aveva rifiutato. Dicendomi onestamente che non era piaciuto. Altrettanto onestamente, penso sia stata una errata valutazione. Ma io sono testardo, ne ho inviato un secondo, Voce e pianoforte… E stavolta è andata bene. Ebook pubblicato. Soddisfazione da parte mia, naturalmente. Non esultanza né sbalordimento. Sono troppo vecchio, troppo scettico, per esultare facilmente. E poi, credo, di essere sempre stato conscio di aver scritto un buon romanzo, ne ero convinto già mentre lo scrivevo, completamente immerso nella storia. Quindi, soddisfazione per essere pubblicato ma anche convinzione che fosse, come dire, quasi inevitabile che accadesse. Con tanti saluti alla modestia…
Come mi sono trovato in casa EEE? Bene, naturalmente. Editore ben strutturato, con idee chiare e capacità di scegliere buoni autori. E poi, e questa è forse la cosa migliore, qui si fa parte di un gruppo, non si è mai soli. Noi scrittori siamo un poco… ipocondriaci (mi passate l’espressione?) e trovare gente paziente e comprensiva che ci rassicura, beh, non è certo cosa da poco!
Un’altra cosa, però, ci tenevo a dirla. Una cosa forse solo mia, non so. Ho amato i miei personaggi dal primo istante in cui li ho… incontrati, credo di averlo detto anche nell’intervista. Ma prima, quando erano inediti, erano un amore segreto, quasi vergognoso, nascosto nella mia testa. Adesso è diverso. Adesso, che chiunque lo voglia possa leggere le loro storie, amarli come me, o anche detestarli, non importa, non sono più segreti. Non sono più solo miei. Sono diventati “veri”.
È come se fossero nati, diventati esseri in carne e ossa che camminano per le strade di questo mondo. Per me è la sensazione più appagante che abbia mai provato. E non dispero di incontrarli veramente, un giorno, in un bar, in un viale. Per poterli salutare, e dirgli “Visto? Ve lo avevo detto che vi avrei fatto uscire dalle pagine. Ringraziate me, e ringraziate Edizioni Esordienti Ebook, testoni…”